L’ Announcement dell’olio nuovo…?
Cosa è importante sapere per essere sicuri che quando si compra un olio nuovo si stia comprando anche un olio buono! Non tutti gli oli sono uguali. Alcuni dicono di essere italiani e magari di italiano c’è solo il tappo. Altri non raccontano quanto è alta la concentrazione di polifenoli che è probabilmente l’indicatore più importante per misurare la bontà dell’olio.
In pubblicità quando si tratta di lanciare un nuovo prodotto, in genere viene usata la tecnica dell’announcement, che alla lettera si può tradurre in ‘annunciazione’. In cosa consiste? Si concentra l’attenzione sulla novità, sulla freschezza, sull’impatto e si tralascia l’informazione di prodotto perché quello che conta nel lancio è la percezione della novità: e via con… ‘finalmente …’, ‘da adesso …’, ‘E ora …ecco!’. Sembra che le persone siano richiamate in modo irresistibile dal NUOVO e che, spesso senza farsi troppe domande, si facciano trascinare dalla novità. Quando arriva il momento dell’olio nuovo, ecco che si pone il dilemma della scelta: anche se ai nostri occhi sono tutti oli nuovi, sarebbe da ingenui pensare che sono tutti uguali!
Da varie fonti ( Coldiretti in primis) risulta che quest’anno la raccolta in Italia, è in anticipo di almeno una settimana e che in alcune zone è già iniziata; si prevede che vi sarà un aumento della produzione del 30% rispetto al 2014 che era stato catastrofico. La mosca delle olive, che l’anno scorso aveva danneggiato enormemente la produzione, quest’anno ha colpito assai raramente, anche a causa delle ondate di caldo africano. Gli olivi, in particolare quelle della zona collinare intorno a Firenze, da dove nasce l’olio extravergine di oliva Saltapoggio, si presentano con una allegagione dei fiori limitata, cioè con una bassa percentuale di fiori trasformati in frutto, questo a causa dell’effetto dei venti caldi da sud e di qualche grandinata di troppo.
L’estate calda e asciutta NON ci ha consegnato una grande quantità di olive ma una qualità potenziale alta, in virtù della alta concentrazione di polifenoli. Non tanto olio, quindi, ma buono. E aggiungiamo sano. L’alta concentrazione di polifenoli è uno degli indicatori che servono a dare la certezza che si sta scegliendo l’olio buono. E’ evidente che in generale tutto l’olio extravergine fresco di raccolto, esprime al meglio le proprietà organolettiche, antiossidanti e nutrizionali ma è altrettanto evidente che è necessario sapere quali sono le basi da cui parte…
Il consiglio è quello di leggere bene l’etichetta, scegliere se possibile oli extravergini in cui vi sia esplicitamente scritto che provengono al 100% da olive italiane. L’indicazione dell’anno o l’annata agraria in cui sono state raccolte e trasformate le olive, è obbligatoria solo per gli oli IGP e DOP, salvo che il produttore, per una comunicazione più trasparente, riporti tale informazione volontariamente. Scegliamo pertanto un olio la cui etichetta indichi l’anno di produzione. Se leggiamo sull’etichetta “estratto a freddo” significa che il nostro olio extravergine di oliva è stato ottenuto con un processo di lavorazione a temperatura controllata inferiore ai 27°C. Si tratta di una certificazione che parte dal frantoio di lavorazione delle olive e che attesta un processo di estrazione attento alla qualità, permettendo di mantenere inalterate le caratteristiche dell’olio.
Meditate quindi quando scegliete l’olio, perché se anche è nuovo, è importante sapere se è anche buono!!!