L’olio extravergine di oliva è come certi amori. Invecchiando non migliora!

Si dice che due cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno tolgono il medico di torno. Ma la domanda da farsi è se tutti gli extravergine hanno questo potere. Lo sapevano i contadini e lo dimostrano ampiamente le ricerche, purtroppo l’olio anche se conservato in ambienti protetti, dopo un certo periodo perde i propri effetti benefici.

Proprio quest’anno ho venduto alcune bottiglie di olio extravergine di oliva ad un ragazzo inglese, al quale il proprio medico aveva prescritto due cucchiai di evoo di alta qualità, da prendere al mattino e a sera per problemi cardiovascolari. Straordinario no? E’ la prima volta che mi capita di vendere il mio olio esclusivamente per le sue caratteristiche nutraceutiche. Recenti studi scientifici confermano che il suo utilizzo può aiutare a prevenire il cancro al colon, il cancro al seno, prevenire malattie cardiovascolari, curare il diabete e stimolare il sistema immunitario. Insomma quando mettiamo un cucchiaio di olio, sulla minestra o nell’insalata, sulla caprese o sugli spaghetti non solo ci gustiamo un piatto con un ‘sapore’ ma ci regaliamo un elisir di vita per la nostra salute. Ovviamente lo si mangia perché è buono, ma sapere che l’evoo contiene un prezioso mix di sostanze benefiche ( acidi grassi come l’acido oleico, linoleico, e palmitico; vitamine E, B1, betacarotene e minerali; preziose sostanze antiossidanti, come i polifenoli) ce lo fa amare ancora di più.

 

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C’è un però un grande PERO’. Non tutti gli oli evoo hanno le stesse proprietà e queste sono influenzate da diversi fattori. Primo fra tutti, come dice il proverbio “Vino vecchio, olio nuovo” perché più passa il tempo più l’olio perde le sue caratteristiche organolettiche (colore, sapore, acidità, ecc.) e la sua azione benefica sul nostro organismo. Per questa ragione il consiglio è di consumare l’olio non oltre i dodici, al massimo diciotto mesi dalla data di acquisto.

 

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E qui può nascere una domanda: sull’olio non sempre è indicata la data del raccolto, quindi come facciamo a sapere da quando partono i 18 mesi? Per legge la data di scadenza riportata sulla bottiglia è riferita alla data di imbottigliamento e non a quella di produzione delle olive. L’indicazione dell’anno della raccolta è obbligatoria solo per gli oli IGP e DOP, salvo che il produttore (e deve essere orgoglioso di farlo!) per una comunicazione più trasparente, riporti tale informazione volontariamente.

 

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C’è un altro PERO’. Non tutti gli oli nuovi evoo hanno le stesse proprietà! Per un produttore azzeccare il momento della raccolta è fondamentale, perché influisce straordinariamente sulle caratteristiche chimiche e organolettiche dell’olio. La quantità di polifenoli presenti nell’oliva, ad esempio, può variare a seconda della varietà e zona geografica, ma tende comunque a scendere col procedere della maturazione. Semplificando, un olio prodotto i primi di novembre avrà un contenuto di polifenoli maggiore di uno prodotto a fine novembre, a parità di lavorazione. Anche scegliere il giusto frantoio è altrettanto essenziale perché le tecnologie di trasformazione incidono sulla quantità e qualità dei nutrienti dell’olio. Dopo aver lavorato diversi anni per un ottimo frantoio, non ho alcun dubbio su quanto può incidere qualitativamente la frangitura sul risultato finale.

 

C’è un ultimo PERO’. Sono importanti le modalità di conservazione. L’olio teme il caldo e il freddo. La temperatura ideale per conservare un olio è di 15°C, al riparo dalla luce e dall’aria, in un luogo asciutto, pulito e privo di odori, in modo che il prodotto mantenga inalterate le proprie caratteristiche nutrizionali e la freschezza aromatica. Insomma l’olio è un elemento naturale, ottenuto soltanto da procedimenti meccanici, ma per ottenere un olio di altissima qualità, tutte le scelte e il sapere del produttore sono fondamentali.

 




Tre regole per usare il miele nei dolci!

Ti piacerebbe usare un alimento più sano dello zucchero per preparare i tuoi dolci?
Ecco tre semplici regole ed una gustosa ricetta al miele da condividere insieme.

Cucinare con il miele… Prima di avere un produttore di miele in famiglia, non avevo mai pensato di sostituire lo zucchero con questo prezioso alimento. Poi è arrivato il cambiamento. Il primo barattolo portato a casa. La soddisfazione mia e dei bambini di mangiare il miele prodotto dalle nostre api. Piccole dita inzuppate nel vasetto, sospiri interrotti da silenziosi apprezzamenti, impronte appiccicose lasciate sul vetro.

Perché oltre a essere buono, il miele è ricco di proprietà: è meno calorico dello zucchero (ci si sente meno in colpa se sgarriamo la dieta!), è più energetico ed ha preziose qualità emollienti e depurative. Ragioni più che sufficienti per provare ad usarlo nei dolci……ma come? Tentare non nuoce, e dopo qualche esperimento…..

Ecco 3 semplici regole da seguire:

  1. Quale miele? Ogni miele porta dentro di sé il profumo del fiore dal quale le api hanno preso il polline. Con mieli dagli aromi molto forti rischiamo di alterare il sapore del dolce che vogliamo preparare. Io mi oriento sul Millefiori o il miele di Acacia.
  2. Se il miele è cristallizzato? Possiamo scioglierlo a bagnomaria.
  3. Quanto miele? E’ più dolce dello zucchero e quindi ne possiamo utilizzare meno. Io ne uso il 50% in meno di quello richiesto dalla ricetta, es. 200 gr. di zucchero = a 100 gr. di miele. Un cucchiaio da minestra di miele equivale a circa 18 grammi.

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Torta di mele con miele e olio evo

Oggi voglio fare la torta di mele, uno dei miei dolci preferiti. Un dolce autunnale che con il profumo di scorza di limone mi riporta sulle labbra il sapore di quella che mi preparava la nonna, per il pranzo della domenica, cotta nella teglia di alluminio. Immagini di un dolce passato. La condivido con voi.


Avrai bisogno di:

  • 300 g di farina 00
  • 100 g di fecola
  • 4 uova
  • 120 g miele millefiori
  • 1 pizzico di sale
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva
  • 1/2 bicchiere di latte
  • 4 mele
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • la scorza di un limone biologico

Questa ricetta è davvero gustosa ed utilizza come grassi solo l’olio extravergine di oliva!

Come si fa:

Sbucciate le mele, tagliatele a fette sottili e mettetele da parte.

Montate le uova con il miele finché il composto risulterà gonfio e spumoso. Unite l’olio, il latte, mescolate ancora e aggiungete all’impasto la farina setacciata con il lievito e la fecola. Mescolate in modo che l’impasto risulti ben amalgamato e senza grumi, aggiungete un pizzico di sale e lavorate ancora qualche secondo.

Unite le mele tagliate, la scorza grattugiata di un limone e mescolate con un cucchiaio di legno.

Rivestite con la carta forno una teglia tonda, versate il composto e mettete in forno caldo a 180° per 40 minuti circa, facendo sempre la prova stecchino per assicurarvi che la cottura vada bene (quando lo stecchino non è umido la torta è cotta).


 

Lasciate raffreddare la vostra Torta di mele al miele e olio evo, spolveratela di zucchero a velo e gustatela lentamente!

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Questo è un natural family blog: la natura in famiglia.

Di cosa si occupa il blog di una famiglia che cerca di vivere vicino alla natura? Se fosse un gruppo musicale si potrebbe dire che Edo suona nel campo, usando tutti gli strumenti per curare e coltivare l’olivo e farne dell’olio extravergine di oliva che molti oggi chiamano evoo; e qualche volta prova ad armonizzare la vita con le api, per farne miele. Lui è il professionista del gruppo. Poi c’è Francesca che invece si occupa di cucina, con ricette speciali e naturali, il più delle volte fatte con ingredienti del campo; senza trascurare i rimedi della nonna per la cura della salute, rivisti e corretti per stare al passo con i tempi. Poi ci sono i due figli che si occupano di invenzioni e giochi, in carta e legno, da fare in casa e all’aria aperta, tutti insieme.

Di queste cose, di come è stato fatto questo o curato quello parla questo blog; tenendo presente anche quello che succede nel momento, ad esempio come è stata la stagione e come si prevede che sarà l’olio quest’anno, 2015/16. Già come sarà? Se mantiene tutte le promesse sembra che questa in arrivo sia un’ottima annata. Incrociando le dita.

Tutte attività che la famiglia svolge nell’ambito della natura sono viste da un osservatorio particolare cioè i loro campi, il loro orto ed il giardino. La posizione è sulle pendici di Fiesole, che per chi non è di queste parti, è una collina che guarda Firenze. E’ stata a suo tempo un insediamento etrusco, centinaia di anni prima che giù a valle comparissero i romani per fondare la città di Florentia, ovvero l’attuale Firenze.

Questo blog cerca di condividere queste cose con chi ha la passione per i cibi naturali, per una alimentazione gustosa ma sana, per le cure naturali ( ovviamente per quelle che riguardano le piccole malattie o i malanni di stagione: mica sono dottori!), e per i giochi da fare insieme.




Alici, come vi cucino?… con l’ olio extravergine di oliva, naturalmente

L’ olio extravergine di oliva è il compagno ideale per friggere in maniera leggera e sana le alici, pesce azzurro ricco di Omega-3 e dal prezzo contenuto. Un piatto semplice da riscoprire, per un risultato che vi sorprenderà!!!

 

Ieri Francesca ha comprato le alici, che per noi, insieme al pesce spada, sono il “pesce azzurro” per eccellenza! Ai nostri bambini piace molto vederle nel banco del pescivendolo, per via del loro colore argentato e blu. A noi piace cucinarle, perché sono buone e poi perché sono ricche di Omega-3! …e le abbiamo preparate fritte. Ovviamente, a casa Saltapoggio friggiamo con il nostro olio extravergine di oliva. Uno spreco? Beh, dipende da quanto teniamo alla nostra salute e a quello che mangiamo…

 

Considerate che l’olio extravergine di oliva è in grado di regalarci una frittura saporita e leggera, ma ha un vantaggio ulteriore, è sana. Infatti resiste meglio alla frittura rispetto ad altri tipi di oli, come riportato anche in un interessante articolo di Teatro Naturale. Durante il riscaldamento ad elevate temperature negli altri oli si vengono a creare composti tossici per la nostra salute, che si trasferiscono nel cibo che stiamo cucinando. Per fortuna questo non accade con l’olio extravergine di oliva. Perciò…

 


Avrai bisogno di:

  • 400 grammi di alici fresche
  • pangrattato q.b.
  • olio evo per friggere 200 ml

Come si fa:

Pulisci le alici togliendo ad ognuna di esse la testa, poi aprile a libro ed estrai delicatamente la lisca centrale. Lava velocemente e asciuga le alici tamponandole con carta assorbente, poi passale nel pan grattato. Intanto in una padella fai riscaldare l’olio e quando è caldo immergi le alici facendole cuocere su entrambi i lati. Fai attenzione che siano ben immerse, altrimenti la frittura non sarà perfetta. Adesso appoggia le alici fritte su della carta assorbente perché perdano l’olio in eccesso.


 

Impiattale e servile ancora calde…. Sono davvero deliziose!!!! E…  voi come le preparate?

Questa foto l’ho scattata mentre Francesca friggeva e non faceva in tempo ad appoggiare le alici nel piatto che i nostri due piccoli golosi le mangiavano!!!

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Speriamo che piova!

Siamo ormai a metà settembre e i giorni che ci separano dalla raccolta delle olive saranno veramente decisivi per la qualità e quantità dell’olio prodotto.

Cosa monitorare?

Innanzitutto dobbiamo stare attenti alla mosca delle olive che è in agguato…. Un suo attacco potrebbe danneggiare la resa dell’olio e le sue qualità organolettiche. L’olio moscato, così si chiama il difetto attribuile a questo fastidioso insetto, risulta infatti assai sgradevole al palato e all’olfatto alterando le qualità organolettiche e nutritive del prodotto.

Inoltre, in questi giorni si avvia il processo di inolizione, ovvero l’accumulo di olio nelle olive. Per far sì che tutto funzioni al meglio le condizioni climatiche sono essenziali… di cosa abbiamo bisogno? “Semplicemente” di luce ed acqua. E’ per questo che, contrariamente a quanto spero durante gli altri fine settimana, mi auguro che oggi piova!! Infatti il metabolismo dell’oliva è in piena attività ed il suo fabbisogno di elementi nutritivi è maggiore.

Ma è tutta una questione di equilibrio….Se avete possibilità di irrigare i vostri olivi, ricordatevi di non eccedere troppo con l’acqua, per evitare che il contenuto fenolico scenda eccessivamente. Pochi fenoli, oltre a ridurre il profilo qualitativo dell’olio, rendono le vostre olive più appetibili per la mosca.

 

 




Tempo di miele!!!

Ci siamo! In questi giorni confezionerò il miele Saltapoggio fioritura 2015.

Sono molto orgoglioso delle mie api e non vedo l’ora di farlo assaggiare a tutti voi. E’ un miele Millefiori con spiccate note di Acacia e profumi di Tiglio e Castagno… davvero meraviglioso!

Da quando l’ho portato a casa, pane e miele è diventata la merenda preferita dei miei bambini… ma anche la mia!

E’ disponibile in raffinati barattoli da 440g. Sono aperte le prenotazioni, scrivete a info@saltapoggio.it  o chiamatemi al +39 349 2184916.

Mi raccomando, fatemi sapere quanto vi è piaciuto!

Edo Bichi

 




L’Olio Extravergine di Oliva, un alimento di qualità non un semplice condimento

Le cose da dire sull’olio sono tante, durante i miei corsi di degustazione le persone rimangono affascinate nel conoscere un alimento che spesso viene sottovalutato ma che è veramente ricco di qualità e proprietà.
L’olio extravergine di oliva di alta qualità è un alimento base della dieta mediterranea, ideale per ogni tipo di cucina, e non un semplice condimento.
E’ ricco di vitamina E, provitamina A (caroteni) ed ha un alto contenuto di polifenoli, potenti antiossidanti, che hanno un’azione diretta contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e delle degenerazioni cellulari.
Questi preziosi elementi, insieme agli acidi grassi insaturi, offrono un apporto indispensabile nell’alimentazione quotidiana ed un aiuto nel controllo del colesterolo LDL, dell’arteriosclerosi, delle malattie cardiovascolari e della pressione arteriosa.

CINQUE REGOLE D’ORO PER RICONOSCERE UN OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DI QUALITÀ

Le indicazioni che seguono, non sono certo esaustive, e ognuna di essa meriterebbe di essere approfondita, ma possono comunque essere utili a chi si vuole avvicinare con consapevolezza alla scelta di un olio extravergine di qualità.
1. SAPERE COS’È L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA
L’olio extravergine di oliva è il frutto della semplice estrazione dalle olive mediante procedimenti meccanici. Le olive non sono soggette ad alcun trattamento tranne il lavaggio, la decantazione, la centrifugazione e la filtrazione.
Per legge, l’olio extravergine di oliva è un olio con un’acidità libera, espressa in acido oleico, non superiore a 0,8 g per 100 g di olio e in assenza di difetti.
L’acidità libera è uno dei principali indicatori della qualità dell’olio. Più alto è il suo valore, più scadente è la qualità del prodotto.
State tranquilli, nessun assaggiatore è in grado di rilevare l’acidità libera di un olio, è un parametro definibile solo mediante analisi di laboratorio. Quindi se associate la sensazione di piccante a quella di acidità, state sbagliando!
Il piccante è invece la manifestazione sensoriale della presenza di un’importantissima classe di sostanze chiamate polifenoli, che abbiamo detto essere dei potentissimi antiossidanti e sono ciò che rende quest’olio diverso e migliore di qualsiasi altro grasso.
Scegliamo pertanto un olio con un basso tasso di acidità.
2. CONOSCERE LE SUE CARATTERISTICHE
L’analisi sensoriale
Abbiamo detto che un olio di oliva, per essere definito extra vergine, non deve presentare difetti organolettici. Il suo profumo deve essere gradevole, con note che ricordano l’oliva verde o matura, ma anche altra frutta, come ad esempio mela, agrumi o mandorla, accompagnati da sentori di erba e carciofo.
La presenza, l’intensità e l’armonia delle sensazioni di amaro e piccante sono anch’esse testimoni di un olio di alta qualità perché determinate dalla presenza di fenoli.
Tutte queste sensazioni sono poi destinate nel tempo ad attenuarsi, verso oli che diventano più dolci, con meno fruttato e con poco amaro e piccante.
Diversamente da quanto credono in molti, il colore dell’olio non è un indicatore di qualità, poiché dipende dal tipo di olive, dalla loro maturazione e dalla presenza di clorofilla e caroteni.
Pertanto se non avete la possibilità di assaggiare il prodotto prima di comprarlo, non affidatevi solamente al colore.

L’olio è un alimento delicato
L’olio teme il caldo e il freddo ed e’ importante conservarlo correttamente per preservarne qualità e durata. La temperatura ideale per conservare un olio è di 15°C, al riparo dalla luce e dall’aria, in un luogo asciutto, pulito e privo di odori, in modo che il prodotto mantenga inalterate le proprie caratteristiche nutrizionali e la freschezza aromatica.
Evitate allora prodotti venduti in bottiglie di plastica o di vetro chiaro e una volta a casa tappate bene le bottiglie, riponetele lontano dai fornelli e da altre fonti di calore, in ambienti freschi e scuri e preparatevi a scoprire un prodotto che vi stupirà con il suo sapore e con il suo profumo ma soprattutto con la sua capacità di rendere migliore qualsiasi alimento a cui lo abbiniamo.

Filtrato o non filtrato?
Se vogliamo comprare un olio che conservi a lungo nel tempo le proprie caratteristiche, conviene orientare la nostra scelta verso un olio filtrato. Che cosa significa? Non certo che il prodotto sia stato impoverito, ma che fin da subito il produttore abbia eliminato i piccoli residui della pasta delle olive e delle particelle di acqua che potrebbero fermentare con il tempo. Viceversa per conservare un olio non filtrato dovremmo procedere in seguito con ripetuti travasi durante i quali l’olio si potrebbe ossidare e come abbiamo già detto, perdere le sue preziose caratteristiche.
Per gustare una buona bruschetta con l’olio appena franto, possiamo orientare il nostro acquisto su un olio non filtrato, da consumare pertanto nel breve periodo.
3. CONOSCERE L’ETICHETTA
L’origine
Al fine di assicurare la rintracciabilità dell’origine dell’olio di oliva extravergine è obbligatoria sull’etichetta l’indicazione dello Stato membro o del Paese terzo corrispondente alla zona geografica nella quale le olive sono state raccolte e dove è situato il frantoio in cui è stato estratto l’olio. La maggior parte degli oli che troviamo in commercio nella Grande Distribuzione sono blend di oli italiani, comunitari ed extra comunitari. Se vogliamo un prodotto che sia fatto 100% in Italia, leggiamo bene sull’etichetta la provenienza delle olive.
La designazione dell’origine a livello regionale è riservata ai prodotti che beneficiano di una denominazione di origine protetta DOP, o di un’indicazione geografica protetta IGP.

La data di scadenza
Per legge, gli oli di oliva vergini mantengono le loro proprietà specifiche, in adeguate condizioni di conservazione, per un periodo non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento e non da quella di produzione.
L’etichetta dovrà riportare la dicitura «da consumarsi preferibilmente entro….» seguita dalla data.
L’indicazione dell’anno o l’annata agraria in cui sono state raccolte e trasformate le olive, è obbligatoria solo per gli oli IGP e DOP, salvo che il produttore, per una comunicazione più trasparente, riporti tale informazione volontariamente.
Scegliamo pertanto un olio la cui etichetta indichi l’anno di produzione.

L’estrazione a freddo
Se leggiamo sull’etichetta “estratto a freddo” significa che il nostro olio extravergine di oliva è stato ottenuto con un processo di lavorazione a temperatura controllata inferiore ai 27°C.
Si tratta di una certificazione che parte dal frantoio di lavorazione delle olive e che attesta un processo di estrazione attento alla qualità, permettendo di mantenere inalterate le caratteristiche dell’olio.

4. CONOSCERE IL PRODUTTORE E LA QUALITA’ DEL PRODOTTO
olio extravergine di oliva, UNA QUESTIONE DI FIDUCIA
Districarsi nella scelta di un olio extravergine di qualità non è sempre cosa facile. Per questo, specialmente quando non è possibile assaggiare un olio e non siamo degli esperti, l’importanza di conoscere bene il produttore dell’olio extravergine di oliva di alta qualità è fondamentale.
Le informazioni che il produttore ci metterà a disposizione, sul processo produttivo, sulle caratteristiche del prodotto, per farci arrivare una comunicazione trasparente, dall’oliva sulla pianta fino all’olio in bottiglia, sono la certificazione più importante, senza togliere niente a quelle più istituzionali e …burocratiche.

5. IL PREZZO DI VENDITA
Non va dimenticato un ultimo aspetto, ma non per questo meno importante: non fidatevi di prezzi troppo bassi. Il prezzo rispecchia tutta la filiera di produzione, più questa è improntata sulla qualità del prodotto e dei processi, maggiore sarà inevitabilmente il prezzo finale. L’olio extravergine di qualità è alla base della nostra dieta e ne facciamo un uso quotidiano, ci meritiamo il giusto investimento per la nostra salute.




I Muffins di Saltapoggio

Oggi mia moglie e i bambini mi hanno fatto questa deliziosa sorpresa!!! _
3 uova biologiche
225 g di farina 00 biologica
100 g di miele Saltapoggio
70 ml di latte fresco parzialmente scremato 100% toscano
50 g zucchero di canna
35 g olio extravergine d’oliva Saltapoggio
pinoli
goccie di cioccolato
1 bustina di lievito per dolci
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Montare le uova con lo zucchero e il miele, aggiungere il latte e la farina, l’olio, i pinoli e le gocce di cioccolato ed infine il lievito. Versare nei pirottini il composto e cuocere in forno a 180 gradi per cica 15-20 minuti… e buon appetito!!




Saltapoggio nella Guida Oli d’Italia 2015

L’azienda agricola SALTAPOGGIO è fra le 21 aziende selezionate in Toscana e inserite nella guida Oli d’Italia 2015 del Gambero Rosso (realizzata in collaborazione con Unaprol).

Gambero rosso guida 2015 olio

La guida seleziona 310 aziende in tutta Italia, 470 oli extravergine valutati dopo due fasi di assaggi, arricchendo le schede sulle aziende e quelle di degustazione con i consigli sugli abbinamenti con i diversi cibi e sui possibili usi in cucina.




Corso potatura e innesto alberi da frutto 2015

Durante il corso organizzato dalla Società Toscana di Orticultura su potatura e innesto degli alberi da frutto 2015, programmato a partire dal 28 febbraio, terrò una giornata di lezione pratica sulla potatura delle diverse specie e varietà. Per chi fosse interessato e per maggiori informazioni consultare il link:
http://www.societatoscanaorticultura.it/2014/11/corso-di-potatura-e-innesto-degli-alberi-da-frutto-2015/